Che cos’è il Campo Morfogenetico

Hai mai avuto quella sensazione strana, come se ci fosse qualcosa di invisibile che collega tutto e tutti? Come se esistesse un filo conduttore che unisce i pensieri, le azioni e persino i destini delle persone? Non è magia, non è una teoria strampalata uscita da un romanzo fantasy, ma un concetto scientifico: il campo morfogenetico. E dietro a questa idea affascinante c’è un uomo, Rupert Sheldrake, un eclettico viaggiatore tra scienza e spirito, che con la sua storia e il suo genio ha influenzato profondamente Bert Hellinger e la sua visione delle costellazioni familiari.

Quando Le Idee Volano Oltre il Tempo e lo Spazio

Rupert Sheldrake: Un Viaggiatore tra Scienza e Mistero

Per capire il concetto di campo morfogenetico, dobbiamo prima fare un tuffo nella vita di Rupert Sheldrake. Cresciuto in Inghilterra, in una famiglia dove la scienza era pane quotidiano – suo padre era un farmacista e appassionato di storia naturale – Sheldrake sviluppò fin da giovane un’insaziabile curiosità per il mondo naturale. Non era il tipico ragazzo che si limitava a collezionare figurine o a guardare cartoni animati; lui preferiva studiare piante, animali, e tutto ciò che si muoveva. Questo interesse lo portò a studiare scienze naturali a Cambridge, dove si laureò con lode, e a proseguire con un dottorato in biochimica, specializzandosi nella fisiologia delle piante.

Ma Sheldrake non era il tipo da accontentarsi delle risposte semplici. Durante i suoi studi ad Harvard, dove esplorò anche la filosofia e la storia della scienza, iniziò a interrogarsi sui limiti del pensiero scientifico tradizionale. Se la scienza spiegava il mondo in termini di cause ed effetti, Sheldrake si chiedeva: “E se ci fosse qualcos’altro, qualcosa di più profondo che connette tutto?”

Esperienze Straordinarie: L’India e l’Espansione della Mente

Dopo il dottorato, Sheldrake intraprese un viaggio che lo portò lontano dai laboratori di Cambridge e lo immerse nelle profondità delle culture orientali. Lavorò come ricercatore all’Università delle Indie Occidentali, in India, dove si occupò di fisiologia delle piante tropicali. Ma la vera trasformazione avvenne fuori dai confini accademici. Durante il suo soggiorno in India, Sheldrake venne a contatto con le tradizioni spirituali orientali, che vedevano il mondo come un insieme interconnesso, molto diverso dalla visione meccanicistica occidentale. Questo incontro con il pensiero orientale aprì nuovi orizzonti nella sua mente, rendendolo più ricettivo alle idee che sfidavano la visione scientifica materialistica tradizionale.

L’India, con la sua ricca tradizione di misticismo e spiritualità, lo spinse a riflettere sul ruolo della mente, della coscienza e delle connessioni invisibili che legano tutti gli esseri viventi. Questa fusione di scienza e spirito alimentò la sua intuizione del campo morfogenetico, un’idea che avrebbe rivoluzionato il suo modo di vedere il mondo.

Il Campo Morfogenetico: Una Ragnatela di Connessioni

Pensa al campo morfogenetico come a una gigantesca ragnatela invisibile che collega tutti noi. Ogni pensiero, ogni emozione, ogni azione vibra attraverso questa rete, influenzando non solo te, ma anche chi ti sta intorno e, incredibilmente, anche chi è lontano nel tempo e nello spazio. Se ti sembra qualcosa di esagerato, fermati un attimo. Sai quella sensazione che provi quando entri in una stanza e senti subito un’atmosfera strana, magari tesa o allegra? È come se percepissi qualcosa che non puoi vedere, ma che è lì. Ecco, secondo Sheldrake, quello è il campo morfogenetico in azione.

Sheldrake sosteneva che questo campo non solo influenza i singoli individui, ma si evolve con loro. Immagina una sorta di memoria collettiva che cresce e si sviluppa con il passare del tempo. Come una grande biblioteca cosmica in cui ogni nuovo libro aggiunge conoscenza a quelli già esistenti.

Fotografia di Cesare Re www.recesare.com

L’Influenza di Sheldrake su Hellinger: Dall’Invisibile al Visibile

Bert Hellinger, il genio dietro le costellazioni familiari, non era certo immune al fascino delle idee rivoluzionarie. Quando entrò in contatto con il lavoro di Sheldrake, qualcosa scattò nella sua mente. La sua esperienza come psicoterapeuta lo aveva portato a vedere le dinamiche familiari come qualcosa di più di semplici relazioni tra persone. Per lui, c’era un flusso sottile di energia, una forza invisibile che attraversava le generazioni, influenzando le vite di tutti i membri della famiglia, passati e presenti.

Ed ecco che il concetto di campo morfogenetico divenne per Hellinger una sorta di chiave di lettura. Immaginava le famiglie come tessute insieme in un campo di energia invisibile, dove ogni membro è collegato agli altri attraverso questi fili sottili. Quando qualcuno rompe uno di questi fili, o quando un trauma o un evento significativo si verificano, l’intero campo ne risente. E come in una ragnatela, ogni vibrazione si ripercuote su tutto il resto.

Hellinger utilizzò questa idea per sviluppare le costellazioni familiari, vedendo i problemi e le sofferenze come nodi in questo campo che, se non risolti, continuano a ripresentarsi nelle generazioni successive. È un po’ come se, in ogni famiglia, ci fosse un albero genealogico invisibile che tiene traccia non solo dei nomi e delle date, ma anche delle emozioni, dei traumi e delle gioie che passano di generazione in generazione.

Campo Morfogenetico: La Forza che Connette Tutto

Quindi, a cosa serve questo campo morfogenetico? Serve a spiegare l’inspiegabile, a dare un senso a quelle connessioni invisibili che sentiamo ma non vediamo. È la forza che collega tutto e tutti, un po’ come la “Forza” in Star Wars, ma senza le spade laser. È quel qualcosa che fa sì che, anche a distanza di generazioni, un trauma vissuto da un antenato possa influenzare la vita di un discendente, anche se non ne ha mai sentito parlare.

Hellinger, ispirato da Sheldrake, utilizzò questo concetto per portare alla luce quelle dinamiche nascoste che ci influenzano senza che ce ne rendiamo conto. Le costellazioni familiari sono diventate così una sorta di lente d’ingrandimento per osservare e rivelare i nodi nel campo morfogenetico di una famiglia, permettendo alle persone di vedere, capire, e finalmente sciogliere quei nodi che le tengono legate a un passato che non appartiene più a loro.

Conclusione: Un Viaggio tra Scienza e Spirito

In definitiva, il campo morfogenetico ci invita a guardare oltre la superficie delle cose, a considerare la possibilità che siamo tutti connessi in modi che non possiamo nemmeno immaginare. È una rete invisibile che collega non solo gli esseri umani, ma tutta la vita. E Bert Hellinger, con la sua straordinaria intuizione, ha preso questo concetto e l’ha trasformato in uno strumento pratico per aiutare le persone a vivere meglio.

Quindi, la prossima volta che senti un’energia strana in una stanza o ti chiedi perché certi schemi si ripetono nella tua vita, pensa al campo morfogenetico. Forse, ciò che senti è il sussurro di quella ragnatela invisibile che ti connette a tutto il resto.

Immagine di Manuela Ascari

Manuela Ascari

Trasformo idee in favole.
Laureata in pedagogia e scienze tecniche psicologiche, esperta in PNL, ipnosi Eriksoniana e Costellazioni Familiari Sistemiche.