Conosciamo Wilfried Nelles e guardiamo con i suoi occhi le costellazioni

Quello che ti guarda mentre ti racconti bugie (senza dire niente)

C’è un signore tedesco, molto serio, molto calmo, che ha passato metà della vita a osservare i sistemi familiari — e l’altra metà a osservare il modo in cui li guardiamo.

Si chiama Wilfried Nelles. E no, non è un guru. Non gira scalzo. Non ti mette in mezzo a dodici sconosciuti a rappresentare il tuo trauma uterino.
Nelles ti guarda. Ti ascolta. E poi ti fa una domanda molto semplice (ma fastidiosa, se sei onesto):

“Da dove stai guardando la tua vita?”

Un po’ di biografia (quella vera, non quella mitologica)

Wilfried Nelles nasce in Germania nel 1948. È un sociologo di formazione, con una lunga esperienza nel lavoro sociale ed educativo. Per anni si occupa di progetti culturali e formativi, ma è solo negli anni ’90 che incontra il lavoro di Bert Hellinger e ne rimane profondamente colpito.

Come spesso accade con i grandi maestri, dopo l’entusiasmo iniziale arriva la distanza. Nelles sente che c’è qualcosa di potente nelle costellazioni, ma anche qualcosa di incompleto. Troppa enfasi sul trauma, troppa teatralità, troppo “fare” e poco “vedere”.

Da lì comincia il suo percorso autonomo. Studia, osserva, e soprattutto vive. Parla apertamente di crisi personali, di dolori, di trasformazioni interiori. E piano piano elabora una visione diversa: una costellazione non deve risolvere un problema, ma cambiare lo sguardo di chi lo porta.

Oggi dirige il Nelles Institut in Germania, scrive, tiene seminari (con grande calma), e propone una via sobria e filosofica alla coscienza sistemica. Una via che non ha bisogno di colpi di scena, ma solo di verità.

Nelles non vuole guarirti. Vuole farti vedere.

Wilfried Nelles non lavora sul dolore.
Non vuole analizzarlo, non vuole risolverlo, non vuole smontarlo con il cacciavite sistemico.

Lui ti dice, più o meno:

“Quel dolore che hai, lo vedi dal punto di vista di un bambino che chiede.
Ecco perché ti pesa tanto.”

E da lì parte il suo lavoro: spostare lo sguardo, non il problema.
Non aggiusta la scena, ti fa cambiare posizione in platea.

Le sette fasi della coscienza

Nelles ha osservato la vita come un ciclo, con sette stazioni:

  • nascita
  • infanzia
  • adolescenza
  • maturità
  • genitorialità
  • vecchiaia
  • e oltre

E ha capito che molti adulti sono ancora fermi alla stazione “mi devono amare”, o “mi devono capire”, o “mi devono”.

Il suo punto non è farti “superare” il passato.
È aiutarti a vedere da dove parli, da dove reagisci, da dove ami.

E a quel punto — senza dover “elaborare” nulla — qualcosa cambia.
Come quando ti accorgi che non sei il personaggio, ma il narratore.

È un pensatore, non un intrattenitore

Nelles è sobrio.
Non piange con te, non fa grandi gesti. Non ti dà una “frase risolutiva”.

Ma se sei disposto a smettere di recitare il tuo copione preferito, lui ti mostra che c’è un’altra voce dentro.
E non ti costringe ad ascoltarla.
Te la fa sentire per un attimo.
E se vuoi, ci resti.

Cosa c’entra con me e con le costellazioni narrative?

Molto.
Perché anche io credo che non serva andare troppo a fondo, se non hai ancora imparato a guardare in superficie.
Che il campo non è una magia, ma uno specchio.
Che non bisogna esplodere per trasformarsi.
E che il dolore, come dicevo altrove, va corteggiato, non sbranato.

Nelles non fa “costellazioni emozionali”.
Fa cambi di sguardo.
E io lo considero uno dei pochi che ha portato il pensiero sistemico oltre il dramma. Dentro la vita vera.

Se ti incuriosisce…

Puoi leggere qualcosa di suo.
Io consiglio Il principio di realtà.
Non è un romanzo, eh.
È un libro da bere a piccoli sorsi. Magari con un caffè e una matita a portata di mano.

E se ti piace questo modo di pensare, vieni a fare un laboratorio con me.
Io non sono Nelles, eh.
Io parlo, rido, disegno, faccio anche domande scomode.
Ma ci muoviamo nello stesso spazio: quello dove il passato smette di tirarti per i capelli, e cominci a guardarlo per quello che è: una storia che puoi finalmente raccontare da un altro posto.

Immagine di Manuela Ascari

Manuela Ascari

Trasformo idee in favole.
Laureata in pedagogia e scienze tecniche psicologiche, esperta in PNL, ipnosi Eriksoniana e Costellazioni Familiari Sistemiche.